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07/2017

Aspetti trascorsi e futuri della medicina. In ricordo di Domenico e Gaetano Salvatore

 
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Un prestigioso istituto di ricerca scientifica come il Biogem dedicato alla sua memoria, un prestigioso premio internazionale dell’Accademia dei Lincei dedicato al suo impegno scientifico e due strade a lui intitolate in due diverse regioni italiane (Puglia e Campania) sono alcuni dei tanti segni del grande spessore di Gaetano Salvatore. Scienziato di fama internazionale per i suoi studi sulla fisiopatologia della tiroide Gaetano Salvatore, origini accadiesi e natali napoletani, è stato tra i pilastri della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, direttore del Centro di Endocrinologia e Oncologia sperimentale del CNR e presidente della Stazione Zoologica di Napoli. Ma soprattutto è stato un cervello italiano molto apprezzato all’estero dove, senza mai lasciare del tutto l’Italia, ha collaborato per lunghi anni al College de France di Parigi, al National Institutes of Health di Washington, all’Accademia di Medicina Finlandese e al Comitato della CEE per la formazione medica a Bruxelles.

A vent’anni esatti dalla sua scomparsa il Comune di Accadia, la sua città d’origine lo ha celebrato con una conferenza di studi dedicata al “Futuro della medicina”. Una celebrazione ideata dalla Fondazione Salvatore su impulso degli scienziati Marco e Franco Salvatore ed ancor più speciale perché mette insieme il ricordo del loro fratello maggiore, Gaetano, con quello del padre, Domenico Salvatore, scomparso esattamente cinquant’anni fa e capostipite di quella che sarebbe diventata negli anni una famiglia di grandi studiosi di medicina apprezzati in tutto il mondo con Franco Salvatore fondatore trent’anni orsono di un prestigioso Centro di Ricerca in campo genetico come il CEINGE e con Marco Salvatore fondatore oltre quarant’anni fa del primo IRCCS italiano a carattere diagnostico: l’Istituto di Ricerca SDN di Napoli.

Per celebrare il ricordo e le imprese scientifiche di Domenico e Gaetano Salvatore domenica si sono ritrovati ad Accadia i massimi vertici dell’Università italiana e numerose personalità. Tra gli altri il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Lucio d’Alessandro, vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, il Rettore dell’Università di Napoli “L’Orientale”, Elda Morlicchio e il Rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”, Giuseppe Novelli che ha illustrato la grande rivoluzione per il futuro della medicina predittiva delle mappature genetiche.

Ad aprire la conferenza c’erano, insieme con Marco e Franco Salvatore, l’europarlamentare Elena Gentile, membro della Commissione per la sanità pubblica dell’Unione Europea e il sindaco di Accadia, Pasquale Murgante che due anni fa aveva dato avvio ai riconoscimenti alla famiglia Salvatore con la concessione della cittadinanza onoraria agli scienziati Franco e Marco Salvatore. Una cittadinanza honoris causa perché “il nome e la cultura di una città si diffondono nel mondo anche e soprattutto attraverso le azioni dei suoi “figli” più illustri”.

Un prestigio internazionale nato sull’asse tra Puglia e Campania che ha, infatti, segnato la vita dei Salvatore così come ha segnato la storia di Accadia che fino al 1927 (esattamente cento anni fa) era un paese della provincia irpina. Da Accadia era partito dopo la prima guerra mondiale proprio Domenico Salvatore, il papà di Gaetano, Franco e Marco. Destinazione Napoli, Facoltà di Medicina, quella che sarebbe divenuta una passione di famiglia. Lui era un ragazzo del ’99, così come furono chiamati allora i nati nel primo quadrimestre del 1899, coscritti negli elenchi di leva ancor prima di diventare maggiorenni per essere inviati prontamente al fronte. Medaglia al merito nella battaglia sul Piave contro l’esercito austro-ungarico, Domenico Salvatore era tornato dal fronte con la vocazione alla medicina nella testa. Una vocazione diventata storia di famiglia al servizio del Paese e della comunità scientifica internazionale e sempre accompagnata da una grande inclinazione alla promozione culturale.